Molti la considerano una semplice spezia, ma in realtà la curcuma è un potente antinfiammatorio naturale e svolge un’azione di protezione dell’organismo a molteplici livelli.
La curcuma, da sempre tenuta in grande considerazione dalla medicina orientale, non è semplicemente una spezia, ma può essere considerata un vero e proprio alimento funzionale. I molti studi condotti sulle sue proprietà benefiche hanno dimostrato i suoi effetti antinfiammatori, antitumorali e anti-mutageni, cardioprotettivi e neuroprotettivi. La sua azione antimicrobica, associata all’attività di potenziamento del sistema immunitario, inoltre, potrebbe rivelarsi molto interessante visto l’aumentare dei fenomeni di resistenza agli antibiotici che molti batteri stanno sviluppando.
Un antinfiammatorio naturale
La curcumina è uno dei principali costituenti bioattivi della curcuma e possiede un’ampia gamma di effetti farmacologici positivi.
L’abilità della curcumina di interagire con numerose molecole infiammatorie è ben documentata. È noto, inoltre, che le malattie infiammatorie siano collegate ai danni provocati dai radicali liberi e la curcuma è considerata uno dei più potenti antiossidanti conosciuti. La curcumina, infatti, protegge le cellule del corpo dall’azione di questi metaboliti nocivi, anche a livello dei vasi sanguigni.
L’assenza di effetti collaterali rende la curcuma un valido alleato nelle terapie croniche, in cui i trattamenti prolungati con i farmaci tradizionali potrebbero, nel lungo periodo, causare situazioni avverse. Per questa ragione, sono stati condotti alcuni trial clinici per determinare l’efficacia di una integra
Il valore aggiunto: la fermentazione
Le caratteristiche lipofile della curcumina, tuttavia, ne determinano l’insolubilità in acqua, limitandone il bioassorbimento e il suo sapore amaro la rende poco appetibile. Per queste ragioni si ricorre alla fermentazione, una biotrasformazione che aumenta la disponibilità dei componenti attivi.
La fermentazione è un processo che sta ottenendo una sempre maggiore attenzione sia nella ricerca scientifica che nell’industria, in quanto aumenta il valore nutrizionale, migliora il sapore e l’aroma, è fonte di probiotici ed è quindi una procedura applicata con successo nella produzione di integratori per accrescere le performance degli animali.