La Disfunzione della Parte Intermedia dell’Ipofisi (PPID), conosciuta anche come sindrome di Cushing, è la malattia endocrina più diffusa nei cavalli e nei pony di età medio-avanzata.
Questa malattia ha un andamento cronico, caratterizzata da un progressivo aggravarsi della sintomatologia, causata da un alterato funzionamento dell’ipofisi, una delle ghiandole endocrine più importanti. Tra i cavalli con più di 15 anni si stima sia malato 1 soggetto su 4. Colpisce indifferentemente e con la stessa frequenza sia maschi che femmine.
Quali sono le cause della PPID?
Le cause della PPID sono da ricercare nel malfunzionamento dell’ipofisi, una ghiandola localizzata alla base del cervello sotto l’ipotalamo.
L’ipofisi è composta da tre parti: la parte distale, la parte intermedia e la parte nervosa. L’attività della parte intermedia è regolamentata da due ormoni prodotti dall’ipotalamo: l’ormone tireotropo (TRH) e la dopamina (DOPA) che hanno effetti opposti sulla ghiandola.
Il buon funzionamento dell’ipofisi è dovuto all’azione contrapposta di queste due sostanze. Con l’avanzare dell’età del cavallo può accadere che le cellule dell’ipotalamo deputate alla produzione della dopamina vadano incontro a degenerazione e morte. Questo si traduce in un aumento notevole del volume dell’ipofisi (da 2 a 6 volte) e in una produzione eccessiva di ormoni (fino a 100.000 volte superiore alla norma).
Quali sono i sintomi della PPID?
I sintomi della PPID possono variare notevolmente, ma i più comuni includono:
- Alterazioni del mantello: negli stadi iniziali si osserva una ritardata o incompleta muta
- Laminite cronica: disturbo a carico delle lamine dermiche del piede che genera intenso dolore e comparsa dei tipici anelli di crescita sulla muraglia
- Atrofia muscolare: i cavalli sviluppano schiena infossata con l’addome pendulo e cadente oltre ad una significativa perdita di peso e un’anomala deposizione di grasso sopra gli occhi
- Alterazioni comportamentali: i cavalli appaiono più docili, letargici e privi di energia.
- Infezioni ricorrenti: soprattutto infezioni cutanee, sinusiti e patologie dentali, lesioni ricorrenti a tendini e legamenti, sudorazione eccessiva, aumento della sete e dell’orinazione, riduzione della fertilità nelle cavalle
Come si fa a diagnosticare la PPID ?
L’esame più utilizzato è la misurazione della concentrazione di ACTH (ormone adrenocorticotropo) nel sangue. Un ormone prodotto dall’ipofisi che nei soggetti affetti da PPID aumenta notevolmente.
Prevenire la PPID è la mossa vincente
La PPID nei cavalli è una condizione complessa e riconoscere i sintomi precocemente può fare una grande differenza sull’efficacia del trattamento e quindi nella qualità della vita del cavallo affetto. Collaborare con il veterinario per un monitoraggio regolare e un approccio terapeutico personalizzato è essenziale per gestire con successo questa malattia endocrina.
E’ curabile la PPID?
Il trattamento della PPID è mirato a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita del cavallo in quanto questo sindrome non è curabile. Il trattamento d’elezione della PPID consiste nell’utilizzo di un farmaco capace di stimolare i recettori della dopamina all’interno dell’ipofisi, portando di conseguenza la produzione degli ormoni a livelli normali.
Gli effetti del farmaco iniziano immediatamente dopo la somministrazione ma è necessario aspettare alcune settimane (6/12 settimane) prima di osservare significativi cambiamenti sull’aspetto del cavallo.
Importante durante il trattamento supportare il cavallo attraverso un’alimentazione adeguata, mantenendo attiva la profilassi antiparassitaria e vaccinale, con un esercizio fisico mirato, cure dentistiche e cura degli zoccoli.